Settimana di riposo, come sappiamo, per il Toscana 2006, in vista dei prossimi impegni di campionato, prima della consueta sosta natalizia. A distanza di non molto tempo dalla sua ultima intervista rilasciata in redazione, il Presidente si confida ai nostri microfoni, in una lunga intervista, della quale si riporta alcune parti importanti.
D - Buonasera
Romagnani, volevo innanzitutto farle una domanda tecnica: contento della stagione della squadra? Ritiene che il piazzamento in campionato rispecchi quanto visto finora?
R - Buonasera a tutti. La stagione è iniziata con qualche inciampo di troppo e con qualche lacuna sul piano del gioco evidente. Sto vedendo miglioramenti e di questo sono contento. Non posso negarle che il piazzamento in campionato però sia sostanzialmente giusto e rispecchi i reali valori in campo. Sarebbe inopportuno e pretestuoso addossare le colpe alla mala sorte.
D - Il lavoro di mister
Parisi la soddisfa?
R - La mano del mister si vede ad ogni partita. In bene ed in male: credo che il suo lavoro vada difeso e che i risultati vadano attesi. Siamo sulla giusta strada. Il calcio espresso dalla squadra non è bellissimo ma sta molto migliorando.
D - In settimana c'è stata la sfida tra Bar
Mizva e Profumeria
Moncini: lei era in tribuna. Ci può dire cosa manca al Toscana 2006 rispetto a queste due compagini che dominano in campionato?
R - Attualmente ci separano 11 punti dal Bar
Mizva e 14 dalla Profumeria
Moncini: questo significa che indubbiamente ci manca qualcosa. Poi bisogna andare a vedere quanto sia demerito nostro e quanto sia realmente merito altrui. Ho visto giocare due bellissime squadre: l'una molto solida, con buone individualità, che ha perduto ma lottando, e l'altra, molto rapida e fantasiosa, che ha vinto. Dovessi dire due cose in particolare che ci mancano direi senza dubbio la consapevolezza dei nostri mezzi e la solidità di gruppo.
D - L'infortunio a Sabia è più grave del previsto...
R - Voglio fare un in bocca al lupo al ragazzo per una rapida guarigione, perchè se lo merita. E' un ragazzo serio, che lavora bene, non ha mai fatto confusione e si è sempre messo a disposizione con grade umiltà e dedizione.
D - Andiamo al mercato: gennaio è un mese di cambiamenti per tutti. Lei ha fatto sapere che grossi acquisti non verranno fatti, ma i risultati stentano ad arrivare. Ha per caso cambiato idea?
R -
Perchè dovrei?? Credo nel gruppo e nel mister. I nostri giocatori sono molto forti e il futuro ci sorriderà. Poi vedremo se il Natale ci porterà qualche gradito dono...
D - Quindi non ammette ma nemmeno smentisce uno o più colpi...
R -
Stiamo lavorando ad un affare importante, ma non sarebbe un acquisto, ma un ritorno... Ma ancora non mi
voglio esprimere.
D - Credo di aver capito, ma accetto la sua volontà. Capitolo
Luchetti-
Norelli. Cosa pensa a distanza di un po' di tempo dal fattaccio?
R - Credo che la situazione con
Luchetti sia chiarita e che sia stato molto utile l'incontro in sede. Avevo anche pensato di dimettermi qualora la Presidenza avesse deciso di far rientrare in squadra l'attaccante, tanto mi sentivo deluso ed offeso; ma poi qualcosa di
Luchetti mi ha convinto a dargli un'altra possibilità. E per ora non ha deluso. Anzi, credo che finora si stia comportando, onestamente, da professionista...
D - E
Norelli?
R - La questione è più delicata. Il comportamento dei due può essere avvicinato, ma non confuso: voglio dire questo:
Norelli ha mentito, gli è stata data la possibilità di chiarirsi ma non si è presentato. Da qui l'aggravante. Poi quel messaggio...
D - Già quel messaggio... Può dirci cosa c'era scritto e come l'ha presa?
R - Non mi sembra il caso di dirle cosa ci fosse scritto nel messaggio. Le dico che ho sempre con me il testo. A volte lo rileggo e il mio stato d'animo è misto, tra la delusione e le risate... Risate per alcune cose non vere, come il presunto blocco dei cartellini, mai effettuato (anche
perchè non ho il potere di bloccare i cartellini a nessuno,
nè tanto meno di impedire di giocare); delusione
perchè Norelli mi era apparso un ragazzo serio e simpatico fin da subito. Oltre che molto bravo...
D - E non lo è?
R - Sicuramente lo è, ma il comportamento non mi è piaciuto. Ho però sempre detto che io non sono un ragazzo che riserva rancore e la porta per tutti è sempre aperta. Occorre che però il primo passo no lo faccia io...
D - Pensa che
Norelli sia disposto a fare il primo passo?
R - Lo ha fatto in questi giorni ed ufficialmente stasera al cellulare. Mi ha chiamato e la cosa mi ha riempito di gioia. Sono rimasto molto soddisfatto del gesto e della sua reale volontà di tornare far noi. Ho parlato in settimana con i miei collaboratori e tutti sono d'accordo ad un faccia a faccia con il giocatore.
D - Cosa si aspetta da lui?
R - Dalla riunione con lui mi aspetto tre cose fondamentali: serietà, professionalità ed intelligenza. Oltre che la voglia di far di nuovo parte, a tutto tondo di questa squadra.
D - E le scuse? Lei ha dichiarato di voler delle scuse personali...
R - Non ho mai dichiarato di voler scuse personali. Semmai ho detto che la squadra merita delle scuse e un chiarimento da parte sua. Se vorrà e lo riterrà opportuno, lo farà... Intanto la scusa più grande per quanto mi riguarda è che si comporti come si deve e che torni ad essere il bel giocatore che abbiamo lasciato. Senza troppi pensieri e grilli per la testa. Serietà ed applicazione. Dimenticavo: soprattutto deve accettare le scelte del mister e rendersi disponibile per la causa.
D - Come prenderebbero i ragazzi la scelta di una riammissione di
Norelli? Un probabile go on?
R - Credo bene.
D - Una domanda ed un pronostico per concludere: chi vincerà il girone e come spera di arrivare alla fine del girone di andata?
R - Attenzione al Bar
Mizva e al
Drinking Team, ma la mia
superfavorita rimane la Profumeria: ha qualcosa in più. Riguardo alla mia squadra, non faccio pronostici, non per scaramanzia ma per coscienza: abbiamo bisogno di punti e le prossime partite diranno realmente chi siamo e dove potremo arrivare.