venerdì 5 dicembre 2008

Parisi ci ripensa: ci si prepara in silenzio alla sfida con il Figline

Questa amichevole non s'ha da fare, direbbe un celebre letterato. Ed infatti non si farà. Questo il laconico commento dell'allenatore Parisi, il quale, nella giornata di oggi, ha telefonato al Presidente per comunicare la scelta. Ad onor del vero, la scelta è stata forzata dal fatto che non è stato possibile trovare un campo al coperto disponibile per poter disputare la gara.
La decisione ferma, non appena è stata comunicata, è stata accolta con molta tranquillità dal Presidente, anche se con uno strascico di comprensibile stupore e amarezza. Forse perchè il massimo dirigente aveva, come molti giocatori, espresso il desiderio di vedere all'opera la squadra ed il lavoro fatto in settimana. Forse perchè era un modo per mettere apposto le ultime cose. Forse era solo un modo per rivedersi e per riunirsi, condividendo questo difficile momento.
Così la decisione di non giocare lascia alcuni a bocca asciutta e lascia una serie di domande senza una chiara risposta: che il mister abbia voluto, nella segretezza del proprio io e nell'interiorità di un sospiro preparare una calda sfida come quella di giovedì? La paura di farsi male? La coscienza di prendere atto di quello che siamo intorno alle mura amiche che ci circondano? Difficile interpretare il pensiero del mister. D'altronde il personaggio è serio ed enigmatico e non sempre i raggi del sole riescono a trafiggere le sue più recondite idee.
Intanto arriva ad attendere il Toscana 2006 c'è il Figline, gruppo solido e forte, in netta risalita, decisa a confermare quanto di buono fatto nelle ultime uscite.
Un velo maligno di se e di ma accompagnano la squadra a questa delicata sfida.
Crediamo sia giunto il momento di svelare agli altri quello che di buono sa fare lo splendido gruppo bianco-oro.

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