lunedì 16 marzo 2009

Toscana 2006 al bivio: la parola ai dirigenti

Il silenzio stampa prolungato di queste settimane è stato rotto venerdì sera dai massimi dirigenti del Toscana 2006, che si sono ritrovati per parlare di progetti, a lungo e breve termine, insieme al nuovo acquisto annunciato Santopietro.
Non è stata una vera e propria intervista, dalla caratura di domande e risposte, ma, nel profondo rispetto di chi ha espresso opinioni, riteniamo opportuno riportare le dichiarazioni rese.
Primo importante capitolo riguarda l'immediato futuro e la difficile gara contro Figline. La squadra di Tempesti sta vivendo un momento magico, costellato di vittorie e soddisfazioni che hanno finalmente dato un perché alla stagione: ora la società ha trovato continuità finanziaria e agonistica pari ad una grande. E questo non fa altro che nobilitare e rendere fascinosa la sfida di Martedì. I ragazzi di Parisi vengono dalla sosta: sarà servita la pausa a rigenerare corpo ed anima dei giovani atleti? C'è da essere preoccupati o fiduciosi per il match, che potrebbe essere un fondamentale crocivia e un modo definitivo per capire le reali ambizioni dei golds?
Il mister è fiducioso, in quanto i suoi sono riposati, carichi al punto giusto, forgiati dal vento delle mille bufere di questi giorni e soprattutto consapevoli che un'eventuale vittoria farebbe lievitare le possibilità del Toscana 2006 di aggancio al sesto posto.
Vannucchi, capitano della squadra, è pronto a scommettere sul carattere di questi giocatori che sembrano convinti delle proprie possibilità e desiderosi di rimediare alla sconfitta contro la prima della classe.
Il particolare momento di forma degli avversari, un periodo non felice quanto a fortuna e organizzazione interna e soprattutto un recupero in extremis di qualche elemento fa essere più scettico Romagnani, il quale prevede una gara spettacolare con la stessa percentuale di probabilità di vittoria delle due squadre (senza esclusione del pareggio, risultato probabile, ma forse maggiormente vantaggioso per Figline).
Il Presidente della squadra sta vivendo il suo momento più difficile da quando è a capo di questa società: i continui impegni, le insistenti voci di critica, l'aria pesante e aletoria di cambiamento repentino e subitaneo e la recente malattia che lo ha colpito lo hanno disarmato.
Ma siamo certi che la fibra del giovane factotum è forte e resisnte al punto giusto e sarebbe ancora più temprata e irrobustita da una roboante vittoria di un autentico spareggio.
Si è parlato anche di campionato. A prendere più decisamente e focosamente parte alla discussione è ancora lo scatenato Parisi, la cui spasmodica voglia ha caricato l'ambiente: lontanti sono i momenti di chiusura e di interiorità che lo hanno accostato ad allenatori del calibro di Giampaolo. Adesso il coach è un fiume in piena che irretirebbe anche il più combattivo e clownistico Mourinho. Secondo il maestro di gioco, l'imperativo è quello di lottare e credere ardentemente nella possibilità di arrivare sesti, anche se occorre un vero e proprio miracolo.
Più realisticamente, come sostengono Vannucchi e Romagnani, la squadra potrà puntare a vincere due o tre delle quattro partite che mancano da disputare, considerando che una partita sbagliata può comunque capitare.
Per dare una tinta di credibilità alle parole dei dirigenti occorre mettere in cantiere tanti punti, compiendo convincenti prove e dimostrando grande coraggio e bel gioco.
C'è quindi da augurarsi un'affermazione a grandi livelli, senza sbavature, di Norelli, un turbinio di fuochi d'artificio da parte di bomber Luchetti, interventi decisivi da parte di Vannucchi, apparso sicuramente tra i più in forma attualmente dell'intero campionato.
La speranza è quella di far rimangiare tutte le parole dette in questi giorni dagli scettici e regalare al popolo bianco-oro quel poco di fiducia e di sorrisi che in quest'ultimo periodo sono venuti pericolosamente meno e che spetta ad esso di diritto.

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