martedì 10 febbraio 2009

Parla il Presidente: Questa è l'ora della riscossa!

Ci sono alcuni momenti in cui trovare le parole giuste per spiegare sensazioni, brividi più di febbre che non di vittorie, non è semplice. Diviene così annoso presentare una delicitissima sfida ad alta tensione, come quella di stasera contro S.S. Sparta: ancora derby, ancora spettacolo.
La necessità di risvegliarsi da un incubo e di trovare i primi punti preziosi nel girone di ritorno sembrano fare a pugni con lo strapotere degli avversari, in un periodo in cui tutti si aspettano un rilancio. Quando le batoste ed i lividi inizieranno a lasciare spazio al candore di una pelle delicata?
A rispondere ai nostri dubbi e a presentare questo scontro è proprio il Presidente che oggi ha deciso di parlare ai nostri microfoni.
D - Buongiorno presidente, tutti si chiedono cosa stia succedendo ai golds...
R - Buongiorno, stiamo vivendo un momento difficile, caratterizzato da sfortuna ed approcci sbagliati alle partite. Ma quello che maggiormente mi preoccupa è ciò che ci sta dietro alle sconfitte.
D - Si sta riferendo forse a cose interne dello spogliatoio?
R - Intendo riferirmi al fatto che si sta perdendo il legame che ha fatto grande questa società, alla forza del collettivo che avrebbe dovuto essere collaudato. Ciò impedisce non solo di fare il salto di qualità, ma di essere sereni nell'affrontare qualsiasi tipo di incontro, dai più facili a quelli più impegnativi.
D - Ci sono colpevoli o maggiori indiziati di questa situazione?
R - Non amo fare nomi e non mi interessa: io voglio soltanto il bene della squadra e voglio che il gruppo si stringa intorno a quelli che sono meno in forma ovviando al loro momento no. Ho sempre predicato il bel gioco, ma quello che mi interessa è la coralità e l'anima di 10-11 giocatori che amano quello che stanno facendo e si aiutano a vicenda. Come ho sempre sostenuto i risultati sono figli, seppur a volte di parti difficili e travagliati, dell'amore del ritrovarsi, consci di avere tutti uno stesso fine.
D - Veniamo brevemente alla partita scorsa: il Rangers Coiano è sembrato oggettivamente più forte...
R - Beh il campo ha parlato chiaro; se all'andata forse meritavamo qualcosa in più, al ritorno la differenza si è vista: dieci minuti di follia pura, degna del difficile lavoro del più esimio psichiatra del mondo, hanno reso il match una catastrofe. Poco da salvare, nei voti e nella brillantezza.
D - Unica nota positiva Luchetti...
R - Luchetti segna sempre. Questa è la nostra arma e la nostra sicurezza, ha vinto la sfida con Alfonso, sono contento per lui. Avrei voluto la perdesse, e l'esito della gara fosse stato diverso.
Rimbocchiamoci le maniche e pensiamo alla prossima gara.
D - Già non una partita qualunque...
R - Il derby. Partita speciale e sempre carica di sorprese e di pathos. All'andata andò tutto molto bene e tuttora ho negli occhi la gioia di tutto lo staff: del resto era la nostra prima vittoria stagionale! La differenza è che siamo arrivati a quello scontro con la giusta dose di bile e di cattiveria e siamo stati belli, bravi e fortunati. Stasera sarà tutto più difficile.
D - Che aria si respira nello spogliatoio.
R - Questo non lo so, ma mi auguro che i ragazzi siano convinti di poter far bene.
D - Che aria si respira nelle strade della città?
R - Il derby cittadino è sempre molto affascinante ed elettrico la settimana prima della sfida. Il clima è particolare: se da una parte c'è una tifoseria che è orgogliosa di sventolare i propri vessilli, convinta di poter trionfare nella classifica finale, dall'altra c'è un'altra tifoseria che è stanca di riporre gli striscioni sbiaditi dopo la sconfitta, ma ben desiderosa di stare vicina ai ragazzi per sostenerli in questo difficile periodo, come è sua prerogativa.
D - S.S. Sparta vuol dire anche e soprattutto Putoto, grande giocatore e indiscusso fenomeno da aria di rigore. E nella vostra squadra c'è qualcuno che aspetta questa sfida: si parla addirittura di MATCH OF THE LIFE.
R - S.S. Sparta non è solo Putoto, S.S. Sparta vuol dire anche solidità e padronanza dei propri mezzi e della propria forza, consapevolezza di non essere secondi a nessuno. E noi dobbiamo essere bravi e coraggiosi a scombinare loro i piani.
In settimana ho sentito le parole del mister su Luchetti: tutti noi siamo convinti del potenziale del bomber e siamo sicuri che anche stasera possa far bene; l'importante è che giochi una partita normale, senza l'assillo di dimostrare di essere più forte e più cannoniere di altri.
D - I bookmakers vi danno nettamente sfavoriti.
R - Direi che è una cosa normale, a dir poco scontata; in fondo, la classifica parla chiaro e il momento di forma pure. Ma i pronostici sono fatti per essere sovvertiti. C'è qualcuno forse che si aspettava la nostra vittoria all'andata?
D - A quanti punti vorrebbe arrivare?
R - Non voglio pormi mete, come ho sentito qualcuno ha fatto. Quota 30 punti mi sembrava eccessiva già allora, improbabile adesso: dovremmo vincerle tutte e pareggiarne una senza più perdere. Sarei soddisfatto di ripetere i 13 punti fatti all'andata, anche perchè sono convinto che questi avrebbero un valore molto più grande.
D - Per chi fa il tifo nella lotta scudetto?
R - Decisamente Profumeria Moncini, in virtù del rispetto e dell'amicizia che ci lega e che spero sia reciproca.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai avuto dubbi al riguardo "spogliatoio", oppure alla compatezza del gruppo, non ci dobbiamo allontanare soltanto perchè un'esterno vuole distaccarci, noi dobbiamo discutere se c'e n'è bisogno nello spogliatoio. Il nostro è un gruppo unito e tale deve rimanere anche con le discussioni, dobbiamo continuare a scherzare come abbiamo fatto.
Ale. Contento e felice di essere bianco - oro

Anonimo ha detto...

Grande Alessio, quel "contento e felice si essee bianco-oro" mi ha fatto venire i brividi.
Forza ragazzi, dobbiamo dare tutti noi stessi per una causa comune: il Toscana.
Propongo l'abbraccio pre-partita, visto che l'ultimo è datato (correggetemi se sbaglio) play-off di ritorno dello scorso anno.
Capitano